“La sposa occidentale” è il singolo degli Specchi Opposti su etichetta Prosincro e distribuito da Artist First, originale rivisitazione del brano scritto da Lucio Battisti con il testo di Pasquale Panella e contenuto nell’omonimo album, il diciottesimo dell’artista di Poggio Bustone, pubblicato il 10 ottobre del 1990.

Specchi Opposti, progetto nato dalla collaborazione tra Gabriele Graziani, cantante, autore e fondatore degli EQU e Marco Sabiu, produttore, arrangiatore e
direttore d’orchestra, ripercorre e rielabora in chiave surrealista-futurista il periodo più ermetico della produzione battistiana.
Così Gabriele e Marco descrivono il viaggio degli Specchi Opposti: “In un mondo che non ci vuole più” l’ermetismo diventa realtà. Il surrealismo è l’unica fonte per far passare il passato al prossimo in prossimità del sogno. Non c’è più un canto libero ma un disincanto circoscritto. Il nostro punto di vista è un ponte levatoio che ci porta in un altrove inesplorato: Futurismo, Ermetismo Surrealismo. C’è dentro tutto questo nel progetto Panella-Battisti rivisitato da Marco Sabiu e Gabriele Graziani in una logica non logica, in un luogo non luogo dove il caso non esiste ma insiste e tocca il sinfonico e l’elettronico per essere presente in un iper realismo. La realtà oltrepassa l’immaginazione (mai come oggi) e la rappresentazione del tutto si concretizza nell’astratto di questo capo-lavoro scritto e descritto trent’anni fa . Riportare alla luce il senso cambiando il percorso (ma non la destinazione) è stato per noi un viaggio verso l’alto ma anche verso l’altro. Cominciando dalla Sposa Occidentale paradossale; tra noi terra infondata toccando l’ultimo centimetro di cima del monte, un buchetto qualsiasi in fondo al mare trascurando il tempo ed il riso abbiamo visto leoni marroni son spasimi per ora. Per chiudere con la definizione indefinita. Il pensiero è reale quando è fuori controllo esercitato dalla ragione e fuorid’ogni preoccupazione estetica e morale, s’ispira all’inconscio dell’uomo, ritenuto il
grado più profondo e più vero della realtà. Il surreale diventa sul reale”